Itinerario nel Dean Village e Stockbridge

Cosa vedere a Edimburgo: Dean Village

Itinerario nel Dean Village e Stockbridge

Itinerario a piedi lungo il Water of Leith, alla scoperta del Dean Village, il villaggio di campagna nel cuore di Edimburgo, e di Stockbridge, il quartiere più bohemienne.


Come dicevo nel precedente post sulla New Town, i quartieri di Edimburgo sono così diversi l’uno dall’altro da sembrare città distinte e, a volte, lo sono davvero.
Ne sono esempi il Dean Village e Stockbridge: un tempo cittadine autonome sono ora tra i quartieri più ambiti di Edimburgo grazie alla loro atmosfera campagnola e un po’ bohemienne.
Se non ci siete ancora stati teneteli da conto per il prossimo viaggio nella capitale scozzese!

Storia del Dean Village

Originariamente città autonoma rispetto a Edimburgo, le origini del Dean Village pare risalgono al lontano 1128.
Sorto lungo le rive del fiume Leith, la sua economia ruotava attorno alle sue acque. Il villaggio era infatti un importante centro industriale dotato di fabbriche e di mulini ad acqua e i suoi mugnai lavoravano e rifornivano tutta Edimburgo con la loro farina.
Parte della sua fortuna è dovuta anche alla sua particolare posizione: il Dean Village si trova infatti in una conca (il suo nome significa infatti “valle profonda”) e costituiva una tappa obbligata per tutti i viaggiatori diretti a Edimburgo, sull’altra riva del Leith.
I problemi iniziarono quando John Learmonth, futuro Lord Provost di Edimburgo, acquistò dei terreni per espandere ulteriormente la New Town: per rendere più agevole l’attraversamento del fiume e accrescere così il valore dei suoi terreni, fece costruire un ponte, l’attuale Dean Bridge, che, oltre ad attraversare il Leith, scavalcava l’intero di villaggio. E fu così che il Dean Village e la sua economia piombarono letteralmente nell’abisso.
La ridente cittadina si trasformò in una zona malfamata e decadente fino a quando, nel 1860, ci si rese conto delle sue incredibili potenzialità: la sua posizione, defilata ma comunque centralissima, lo rendeva un’ideale zona residenziale che avrebbe assunto un valore enorme.
La zona venne quindi riqualificata e gli edifici ristrutturati fino a diventare uno dei quartieri più ambiti di Edimburgo.

 

 

Il Dean Village oggi

Il Dean Village sembra uscire dalla penna di Beatrix Potter tanto che, gironzolando per le sue stradine, mi guardavo in giro nella speranza di incontrare qualche coniglio in panciotto.
È un quartiere molto tranquillo e, con quell’aria da antico borgo di campagna, è facile capire per quale motivo oggi sia così ambito.
I vecchi mulini non esistono più anche se è possibile identificarne qualche traccia in alcuni degli edifici ancora esistenti. I palazzi sono stati ristrutturati ma molti sono rimasti quelli di un tempo, bassi e stretti, posti uno accanto all’altro, con le facciate di pietra scura e i comignoli aguzzi che spuntano tra i tetti.
Mi aspettavo di trovare molta gente perché la sua fama cresce giorno per giorno – soprattutto grazie alla sua incredibile instagrammabilità – e invece eravamo quasi soli. Forse il tempo fetido ci ha aiutati!
Il quartiere è piccolo e non ci sono attrazioni in senso stretto ma vi consiglio comunque di fare un salto qui dedicandogli almeno due orette.

 

Itinerario nel Dean Village

Provenendo dalla New Town e da Charlotte Square prendiamo la Queensferry Road che conduce proprio al Dean Bridge.
Da quassù si ha una bellissima vista sulla valle sottostante, dove si distinguono chiaramente il villaggio, il fiume Leith e i sentieri dei Dean Gardens, che più che dei giardini somigliano a un vero bosco.
Invece di attraversare il ponte scendiamo lungo la Bells Brae che ci conduce nel cuore del villaggio.
Da qui è possibile camminare sulla Hawthornbank Lane oppure costeggiare il lato opposto del Leith lungo un sentiero pedonale che costeggia le case sul fiume. La vista da qua è splendida.

Giriamo così intorno a Well Court Hall, un complesso di edifici costruito nel 1880 da Sir John Findlay, proprietario del giornale The Scotsman. Come riporta la targa all’ingresso del cortile, il suo obiettivo era ridare vita a questo quartiere, ripopolandolo e creando degli spazi di incontro per la comunità, proprio come la corte interna di questo complesso; ma i risultati non furono quelli attesi. È incredibile pensare che oggi la gente farebbe carte false per vivere qui, non trovate?
Questo cortile è famoso perché ci stendono i panni (come sapete un vero must dell’Instagram photography) ma grazie alla pioggia noi rimaniamo a bocca asciutta!
Da qui proseguiamo sul Dean Path, che percorre più o meno l’intero villaggio, fino a raggiungere l’incantevole cimitero. È un luogo di riposo ma è anche un piacevolissimo parco in cui rilassarsi o fare una passeggiata e anche noi ci facciamo un breve giro, invogliati dal sole che torna a fare capolino tra le nuvole.

 

 

Passeggiando lungo il Water of Leith Walkway

L’ora della nostra partenza si avvicina e così prendiamo la strada verso casa.
Imbocchiamo il Miller Row e il Water of Leith Walkway, una passeggia di ben 20 chilometri che attraversa la città, arrivando fino a Leith.
Noi ci limitiamo a percorrere il tratto che dal Dean Village ci conduce fino a Stockbridge. È una passeggiata bellissima, che mi ha fatto molto invidiare gli abitanti di questa zona: si incontrano moltissimi joggers, runners e ciclisti e tanti cani che portano a spasso i padroni. Tra le fresche frasche si nascondono anche molte specie di uccelli; noi abbiamo incontrato degli aironi; credo…

Proseguendo rimaniamo incantati dalla vista del Dean Bridge e della chiesa che domina sulla valle: è una vista drammatica, in perfetto stile edimburghese.

 

Stockbridge

Il Dean Bridge segna il confine tra il Dean Village e il quartiere di Stockbridge ma la nostra passeggiata lungo le rive del Leith prosegue.
Sul fiume si affacciano i colonies, degli alti caseggiati originariamente costruiti per gli operai considerate ora dimore di lusso grazie alla vista meravigliosa sul fiume.
Sulla strada troviamo un tempietto in stile classico eretto sopra il pozzo di San Bernardo da cui si narra sgorgassero acque miracolose: il tempio fu commissionato ad Alexander Nasmyth nel 1789 da qualche nobile miracolosamente guarito!

 
Stockbridge, ex villaggio autonomo ora integrato nella capitale, è noto per essere uno dei quartieri più bohemienne di Edimburgo; ci piacerebbe visitarlo con calma ma il tempo a nostra disposizione è agli sgoccioli quindi lo attraversiamo velocemente.
Riusciamo però a passare dallo Stockbridge Market, un mercato molto amato che si tiene solo la domenica mattina: è un mercato gastronomico e le bancarelle sono un tripudio di prodotti super invitanti. Sfortunatamente è ancora presto per mangiare e si gela quindi rinunciamo a mangiare qui e proseguiamo verso Circus Lane.

Circus Lane è una strada che ho scoperto grazie ad Instagram, devo ammetterlo!
Non c’è assolutamente nulla da vedere se non la strada in se’: lunga e curva, rivestita di ciottoli e delimitata da casette basse -nemmeno così belle rispetto alla media di Edimburgo – decorate e ingentilite da fiori e rampicanti (in questo periodo ancora un po’ rachitici).
Nel complesso è un splendido soggetto fotografico a cui, se ne avrete voglia e tempo, vi suggerisco di scattare qualche foto.
In questa zona si trova anche il Royal Botanical Garden, un’altra chicca a cui dobbiamo rinunciare ma voi andateci perchè ne ho sentito parlare molto bene!


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