Dove mangiare a Edimburgo: i ristoranti da provare!
ilDove mangiare a Edimburgo? Ecco una selezione di ristoranti nei luoghi più cult della città, in cui prodotti locali, cucina tradizionale, modernità e raffinatezza si fondono per un’esperienza di puro gusto che soddisferà l’appetito e la vista!
Inizio il mio racconto su Edimburgo con un argomento che mi sta molto a cuore: il cibo!
Da italiana buongustaia, alla cucina britannica ho sempre dato poca fiducia e a quella scozzese men che meno! E così, poco prima di partire e senza grandi aspettative ho dato un’occhiata online per capire cosa aspettarmi e spulciare qualche ristorante carino da provare in città.
Beh, sono rimasta folgorata dalla varietà e ricchezza della scena culinaria edimburghese!
Scegliere dove mangiare è stato difficilissimo e, avendo solo tre giorni a disposizione, ho dovuto fare una selezione rigorosa escludendo decine di posti che mi ispiravano moltissimo ma non potevo mangiare sei volte al giorno!
Mi consolo sapendo che i locali che ho escluso in questa occasione mi faranno comodo per il prossimo viaggio a “Edinbrà”, che spero capiti presto!
Ecco allora i miei consigli su dove mangiare a Edimburgo!
Ecco cosa troverai in questo articolo:
Itinerario gastronomico a Edimburgo
Prima di snocciolarvi la mia lista di ristoranti da provare a Edimburgo permettetemi una veloce premessa per spiegarvi come ho creato questo itinerario del gusto.
La posizione
La posizione ha influito molto sulla scelta dei ristoranti che troverete di seguito.
Essendo la nostra prima volta qui ho privilegiato locali vicini alle zone turistiche che abbiamo visitato e che molto probabilmente visiterete anche voi!
Per la sera un fattore determinate è stato anche la vicinanza al nostro hotel (centralissimo): muoversi a piedi è impensabile a causa del freddo e per evitare di spendere troppo in UBER o taxi ho escluso zone decentrate anche se culinariamente molto interessanti, come ad esempio Leith.
Ristoranti non tipici
I ristoranti che ho scelto sono decisamente “local” ma niente “CUCINA TIPICA” a caratteri cubitali su menù e insegne.
Volevo sperimentare piatti e ingredienti della tradizione ma preparati secondo i criteri della cucina d’oggi. In fin dei conti io sono milanese ma non mangio cassœûla tutti i giorni per quanto tipica possa essere!
Mangiare slow
Solitamente, nei nostri viaggi, a pranzo prediligiamo pasti “da bar” – veloci e leggeri – per evitare il rischio “palpebra pesante”, mentre la sera amiamo regalarci delle cene in veri e propri ristoranti, dove magiare con calma e respirare l’atmosfera locale.
In questo caso, invece, ho scelto ristoranti per entrambi i pasti per provarne il più possibile: tenete quindi presente che tutti gli indirizzi che trovate di seguito offrono pasti completi, dall’antipasto al dessert, e che questo inciderà sia sul budget che sui tempi.
E se volete regalarvi un vero momento di relax, provate l’afternoon tea, un vero must britannico!
Prezzi
La palpebra siamo riusciti a gestirla abbastanza bene, il conto totale di fine viaggio un po’ meno… E per fortuna che la Brexit ha reso la sterlina più accessibile!
Mangiare al ristorante a pranzo e a cena incide parecchio sul budget, soprattutto in una città come Edimburgo.
Ho però molto apprezzato l’abitudine di proporre dei menu fissi, che variano da due a sette portate, e che consentono di farsi un’idea di cosa mangiare e quanto spendere. Trovo sia molto onesto e utile per non avere (troppe) sorprese!
n.11 Brasserie. Ai piedi di Calton Hill
Il nostro primo assaggio di cucina scozzese lo abbiamo fatto in questa brasserie situata nei paraggi del teatro dell’opera e di Calton Hill; ad attirarmi qui è stata la parete nera su cui campeggiano le teste degli “illuminati” della cultura edimburghese.
Cucina
In questa brasserie si trovano piatti e ingredienti della tradizione cucinati in chiave moderna.
Siamo partiti con il piatto più ostico della cucina scozzese: gli Haggis (per chi non li conoscesse, sono un piatto tipico a base di interiora di pecora). Come potete desumere dalla mia faccia paffuta io mangio di tutto ma sulle interiora sono riluttante; non provarli, però, mi sembrava un delitto e così mi sono fatta coraggio e… che bontà!
Qui erano in versione bon bon e avvolti in una pastella fritta: buonissimi e molto gustosi, il trucco è non pensare a cosa c’è dentro 😝
Soddisfatti della pietanza più difficile sapevamo che il resto sarebbe stato in discesa e infatti ci siamo leccati i baffi.
Abbiamo provato la selvaggina (il “venison”) e l’agnello, due grandi classici della cucina scozzese, e siamo rimasti esterrefatti dalla tenerezza e dal sapore di entrambi.
Per rimanere sul tradizionale ci hanno suggerito di assaggiare il Cranachan e anche in questo caso abbiamo leccato il piatto! È un dolce a base di double cream (l’ingrediente originale sarebbe il Crowdie, un formaggio scozzese), lamponi e avena. Sembra anche facile da replicare a casa!
Ambiente
Il locale è piccolo e raccolto e l’ambiente è tranquillo, perfetto per delle coppie. Domina il total black che riveste le pareti, il camino e il pianoforte a coda. Le sedute in velluto grigio e il pavimento in legno scaldano l’insieme. È uno stile un po’ drammatico e decadente, molto british e accogliente.
Originale e interessante il murales che rappresenta Edimburgo e i personaggi più significativi dell’Illuminismo scozzese.
Se vi piace questo stile sappiate che il N.° 11 è anche un boutique hotel!
Personale
Abbiamo incontrato soltanto un cameriere, sempre gentile e disponibile, che ci ha consigliato i piatti da assaggiare per seguire un percorso della tradizione. È stato piacevole anche provare a imitare la sua pronuncia che, nonostante il suo impegno nello scandirci bene le parole, non ci verrà mai!
Indicazioni
N.° 11, 11 Brunswick Street, Edinburgh,
Menù pranzo 2 portate a partire da 23£
Menù cena 2 portate a partire da 27£
Il nostro conto: 78£
The Grain Store: nel cuore della Old Town
Nascosto tra i negozi colorati di Victoria Street, nel cuore pulsante della Old Town, è stata la cornice del nostro primo pranzo scozzese.
Molto in voga a Edimburgo e consigliato anche dalla Lonely Planet, temevo fosse un po’ turistico e invece è in assoluto il ristorante che ho preferito!
Cucina
Anche in questo caso il menù offre ingredienti tipicamente scozzesi presentati con grande cura e raffinatezza.
Abbiamo iniziato con due antipasti, uno di salmone e uno di formaggio di capra e verdure, e proseguito con il pesce del giorno e l’agnello: tutto buonissimo, cotture e consistenze perfette, e la vista è stata soddisfatta dagli impiattamenti originali e molto curati.
Ottime anche le birre che hanno accompagnato il pasto.
Senza dubbio una delle “pause pranzo” più piacevoli della mia vita!
Ambiente
Pareti in pietra, candelabri, tavoli in legno, un grande orologio a pendola, mazzolini di fiori freschi e grandi finestre da cui osservare il via vai di Victoria Street: The Grain Store ha recuperato le antiche soffitte dei negozi sottostanti creando un ambiante caldo e di raffinata semplicità, cornice ideale per una cena a lume di candela e anche per una serata tra amici.
Personale
Qui il gentil sesso la fa da padrone: abbiamo incontrato solo ragazze, tutte molto carine, gentili e sempre sorridenti che hanno reso il nostro pranzo ancor più piacevole.
Indicazioni
The Grain Store, 30 Victoria Street, Edinburgh
Menù pranzo 2 portate a partire da 14£
Cena: solo menu alla carta
Il nostro conto: 50 £
The Honours Brasserie: l’eleganza della New Town
Situato in un elegante palazzo della New Town, The Honours è la brasserie dello chef stellato Martin Wishart, il cui ristornate principale si trova nel quartiere di Leith.
Qui la stella non è ancora arrivata ma ricercatezza e attenzione al cliente sono gli elementi distintivi che rendono ancor più gustosi i piatti che proverete.
Cucina
La cucina riflette perfettamente la doppia anima dello chef, edimburghese doc ma (culinariamente) addestrato in Francia: il menù propone dunque il meglio dei prodotti scozzesi, quali crostacei e cacciagione, con richiami allo stile francese.
Scegliere cosa ordinare è stato difficile perchè ci tentava tutto ma alla fine abbiamo optato per due antipasti di pesce, un cappuccino di scampi (divino!) e il salmone delle Shetland, seguiti da secondi di carne, guancia di bue e cervo.
Sono abbinamenti inconsueti ma volevamo sperimentare il meglio della Scozia! Per i vini abbiamo invece scelto la Francia: champagne con il pesce e un Merlot per il secondo.
Una Tarte Tatin con caramello fuso (ancora Francia) ha chiuso con dolcezza la nostra cena.
Tutto perfetto: consistenze inconsuete, sapori decisi, armoniosamente mixati ma sempre ben riconoscibili, profumi e colori vivaci e intensi.
Ambiente
Il ristorante è grande e ci sono moltissimi coperti ma, a dispetto delle dimensioni, è un luogo piacevole anche per una coppia, grazie ai tavoli ben distanziati che consentono di chiacchierare senza sforzo.
Tavoli in legno scuro, tovagliette all’americana, pavimenti a righe e pareti a pois (giganti) rendono l’ambiente elegantemente informale, mentre i colori neutri creano un’atmosfera sobria e rilassata.
Personale
Il personale è estremamente professionale, attento all’etichetta senza mai eccedere nella formalità esasperata.
Molti di loro sono francesi, dalla giovane cameriera appena arrivata dalla Bretagna, al direttore di sala che ci ha illustrato l’intero menu con impeccabile professionalità e che ci ha seguiti per tutta la cena facendoci sentire sempre coccolati. Bravi davvero, tutti!
Indicazioni
The Honours, 58A North Castle Street, Edinburgh
Menù pranzo 2 portate a partire da 22,5£
Cena: menu alla carta o menu degustazione a 60£
Il nostro conto: 132 £
The Rhubarb: nel verde di Holyrood Park
Un ristorante unico nel suo genere, caratterizzato da ambienti drammatici e teatrali per un pranzo o una cena fiabeschi immersi nella tranquillità della campagna ai piedi di Arthur’s Seat. Benvenuti a Prestonfield House!
Cucina
Incantanti dalla magnificenza della location abbiamo scelto il menù da due portate, ordinando un antipasto di salmone marinato nella barbabietola e uno di sedano rapa con le nocciole. Di secondo un pesce nordico con una particolare panatura verde (che non ricordo!) e uno stracotto di manzo, il tutto accompagnato da due calici di vino bianco.
Gli ingredienti erano di qualità, la presentazione dei piatti molto curata e i colori bellissimi: il salmone così rosso (effetto della barbabietola) mi ha davvero stupita! Le porzioni sembrano piccole ma nel complesso saziano.
A rendere ancora più piacevole il pranzo la posizione del nostro tavolo, proprio accanto alla finestra, da cui si godeva una magnifica vista sui giardini e i pavoni di casa.
Ambiente
Mangiare al Rhubarb è un’esperienza in cui cibo e ambiente sono indissolubilmente legati.
In questa antica tenuta nobiliare colori, materiali e luci sono concepiti per sorprendere il visitatore e catapultarlo in una fiaba scozzese del ‘700.
L’aspetto di Prestonfield House si deve alla famiglia Dick, sindaci e ricchi commercianti di Edimburgo, che per generazioni ha abitato la tenuta, arricchendola con arredi, tappezzerie, quadri e tutto ciò che nel 1700 rappresentasse il lusso estremo e che ancora oggi rendono unico questo luogo. A uno di loro va anche il merito di aver introdotto il rabarbaro in Scozia!
Trasformato in hotel nella seconda metà del ‘900 accolse star del cinema e della politica (persino Churchill e la Thatcher!) fino ad essere acquistato da James Thomson, proprietario di altri noti ristoranti di Edimburgo quali il Witchery by the Castle e il Tower, che ha dato nuovo lustro alla tenuta, trasformandola in uno degli hotel più rinomati del Paese il cui ristorante è, appunto, il Rhuburb.
Uno stile che forse non piacerà a tutti, in cui rosso, nero e oro sono i colori predominanti di tessuti, tappezzerie, velluti e tendaggi, ma che non lascia indifferenti; qui tutto è eccessivo e opulento, a tratti kitsch, ma in una maniera piacevole e sorprendente. Io l’ho adorato!
A rendere il quadro ancor più spettacolare non posso non citare il grande parco che circonda Prestonfield House che si stende proprio sotto l’imponente Arthur’s Seat.
Una nota per le signore: da perfette gentildonne quali siete ricordatevi di fare un salto alla toilette ad incipriarvi il naso… Non voglio dirvi di più! 😉
Personale
Impossibile indovinare quante persone lavorino in questo enorme ristorante ma quelle che abbiamo incontrato sono state davvero gentilissime e lo dico a ragion veduta; ora vi svelo il retroscena di questo pranzo!
Siamo arrivati al Rhubarb dopo aver tentato la scalata ad Arthur’s Seat e, come potete immaginare, eravamo abbigliati da trekking più che da pranzo di lusso.
Mi aspettavo un ristorante elegante ma non fino a questo punto e vedendo delle signore in abito lungo e tacchi a spillo passeggiare in giardino abbiamo seriamente pensato di darcela a gambe per l’imbarazzo (le nostre scarpe erano adatte alla corsa!).
Peccato che, mentre confabulavano, un sorridente signore in kilt ci abbia salutati aprendoci la porta di ingresso e a questo punto non abbiamo avuto scelta…
Nonostante la nostra totale inadeguatezza sono stati molto tutti molto gentili e per niente snob (io mi sarei buttata fuori da sola!) quindi non fatevi impressionare e godetevi questo posto da sogno! Va beh, se potete, un abito carino portatevelo!
Dimenticavo: è un ristorante adatto alle coppie, perfetto per una proposta di matrimonio e anche per sposarsi 🙂
Indicazioni
The Rhubarb, 58A North Castle Street, Edinburgh
Menù pranzo 2 portate a partire da 22£
Menù cena 3 portate a partire da 38£
Il nostro conto: 80 £
The Outsider: sospeso nella Old Town
Outsider di nome ma non di fatto! Per l’ultima serata a Edimburgo abbiamo scelto un ristorante nel cuore della Old Town, situato sul famoso ponte George IV, comodo da raggiungere a piedi godendoci la città in versione notturna. Un indirizzo decisamente amato dai locali vista la quantità di gente!
Cucina
La cucina qui è molto varia e comprende piatti e ingredienti della tradizione scozzese affiancati da pietanze meno tipiche che comprendono anche gli hamburger.
Abbiamo iniziato con del pane artigianale accompagnato da una salsa verde leggera, talmente buono e croccante che è diventato il mio antipasto, mentre Marco ha assaggiato una gustosissima rillettes di maiale. Di secondo un ribeye, perfettamente cotto, e il venison (mi viene da dirlo alla milanese 😆), l’ultimo di questo bellissimo viaggio a Edimburgo.
Molto originale la lista dei vini in cui le caratteristiche organolettiche sono secondarie rispetto ai ricordi e alle esperienze di chi quei vini li ha già bevuti. Dateci un’occhiata anche se foste astemi!
Ambiente
Il ristorante si trova in un tipico palazzo edimburghese affacciato sul George IV Bridge, dove potrete sperimentare la verticalità di Edimburgo: si entra al piano strada e attraversando la sala ci si ritrova a metà di un palazzo da cui ammirare il castello e la città dall’alto!
Gli spazi sono molto ampi e arredati in modo minimalista e moderno, tavoli e pavimenti in legno, pareti nero lavagna… insomma molto il mio stile!
Devo però fare due osservazioni.
Innanzitutto la luce: le luci soffuse sono belle e romantiche ma senza esagerare. Mi piace distinguere chiaramente cosa ho nel piatto e apprezzarne i colori ma qui non ci sono riuscita. Provatelo di giorno, è meglio!
(A proposito: non ho foto degli interni perchè era troppo buio!)
E poi il rumore. L’acustica è pessima. Il locale è grande e c’era tanta gente, è vero, ma doversi urlare nell’orecchio ammazza la conversazione.
Personale
Anche qui tante donne, tutte molto gentili e disponibili soprattutto considerando che hanno dovuto ripeterci dieci volte le stesse cose perchè non le sentivamo: con l’italiano abbiamo una migliore capacità deduttiva che con l’inglese!
Ho molto apprezzato la loro gentilezza e i loro sorrisi: lavorare in mezzo a tutta quella gente e a quel rumore mette a dura prova i nervi!
Indicazioni
The Outsider, George IV Bridge, Edinburgh
Solo menù alla carta
Il nostro conto: 74 £
Alberto
Inserito il 14:55h, 19 AprileCiao Federica, che foto fantastiche! Vien voglia di mangiare lo schermo!!!!!
Federica
Inserito il 15:00h, 19 AprileGrazie Alberto! I piatti belli sono una delizia per gli occhi e per la gola 🙂
Fotografarli è molto divertente!
Silvia The Food Traveler
Inserito il 13:53h, 20 AprileAdoro l’haggis! Dalla prima volta che sono stata costretta ad assaggiarlo me ne sono innamorata: basta non pensarci troppo 😉
Non torno a Edimburgo da un po’ di tempo quindi mi segno questi nomi per la prossima volta. Bellissimo il Rhubarb, poi il fatto che non badino troppo all’abbigliamento già è un punto in più a loro favore.
Complimenti per le fotografie, davvero stupende.
Federica
Inserito il 11:33h, 21 AprileEcco un’altra coraggiosa! Io, da diversi anni a questa parte, ho imparato che di cose cattive da mangiare non ce ne sono quindi provo tutto e la gran parte delle volte ho avuto grandi soddisfazioni!
A grazie per il tuo apprezzamento e ti auguro di tornare presto a Edimburgo… io non vedo l’ora! 🙂