Cosa vedere a Malta: itinerario di 6 giorni
ilCosa vedere a Malta in 6 giorni: ecco tutte le tappe del mio itinerario on the road a Malta, tra città fortificate, templi megalitici e tanto mare!
Puntuale come un orologio svizzero eccomi con la seconda parte del nostro itinerario a Malta.
Settimana scorsa vi ho raccontato dei nostri primi due giorni trascorsi nella meravigliosa Gozo e ora ci trasferiamo nella sua sorella maggiore.
L’isola di Malta è più grande, quindi le abbiamo dedicato sei giorni pieni. Forse vi sembreranno tanti ma, credetemi, sono volati!
Ecco dunque cosa vedere a Malta in 6 giorni e il nostro itinerario day by day.
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Ecco cosa troverai in questo articolo:
Giorno 1: Malta dei pescatori
Marsaxlokk
Oggi è un giorno festivo (è il primo gennaio!) quindi, per evitare le canoniche chiusure, iniziamo l’anno con una bella gita al mare e per farlo scegliamo il pittoresco villaggio di pescatori di Marsaxlokk.
Il villaggio è molto carino, come tutti gli altri villaggi maltesi; la vera chicca è la baia antistante che crea un porto naturale dove beccheggiano placidi i coloratissimi Luzzu, le barche tradizionali maltesi.
Ricordano i gozzi in legno ma si caratterizzano per le righe gialle, rosse e blu che colorano gli scafi e per gli ammiccanti occhietti porta fortuna posizionati sulla prua.
Marsaxlokk è indubbiamente un bel soggetto fotografico e infatti qui arrivano pullman e pullman di turisti; andateci al mattino presto!
Ci fermiamo a mangiare in uno dei super-turistici baretti sul lungo mare e riprendiamo l’auto verso Peter’s Pool.
Peter’s Pool
Tra le bellezze naturali da vedere a Malta non perdetevi Peter’s Pool.
Si tratta di una caletta in cui l’acqua ha plasmato una piscina naturale e una piattaforma di roccia chiarissima su cui camminare stando però molto attenti alle altissime onde che vi si infrangono.
Dall’alto del promontorio si gode una magnifica vista sulle saline sottostanti oltre le quali si aprono la baia di Il-Ħofra l-Kbira e, ancora oltre, quella di Il-Ħofra ż-Żgħira tra le cui alte scogliere si celano numerose grotte. Nella bella stagione prendetevi del tempo per una passeggiata perchè questo tratto di costa è di una bellezza indescrivibile.
Noi purtroppo scappiamo a causa del vento (freddo) che porta via!
Informazioni pratiche
Si arriva in auto ma la strada è mezza sterrata e in alcuni tratti molto stretta. Non abbiamo visto parcheggi quindi lasciare l’auto non è facilissimo. Meglio andare presto o tardi per evitare la folla.
Giorno 2: Malta tra natura e storia
Blue Grotto
Un’altra sveglia presto per riuscire ad arrivare per primi a Blue Grotto, tra le più celebri cose da vedere a Malta e a mio parere tra le più turistiche e sopravvalutate.
Non fraintendetemi: è molto bello, si tratta di un’alta falesia che crea delle grotte naturali all’interno delle quali l’acqua assume colori molto particolari. Bello, certamente, ma non sono le uniche al mondo!
Il must è fare il giretto sulle barchette: dura circa 20 minuti ed è molto piacevole ma non vale le lunghe attese sotto il sole cocente che si fanno in estate!
Vi auguro poi di non finire (come me) su una barca insieme a un gruppo di asiatici che ridono giulivi imballando il vostro obiettivo con le loro visiere anti-sole. 🙁
Marco è stato più fortunato e l’hanno messo a prua…
I templi Ħaġar Qim e Mnajdra
Dopo aver perso i templi di Ġgantija a Gozo non rinunciamo alla visita dei leggendari templi megalitici che hanno reso Malta famosa nel mondo: Ħaġar Qim e Mnajdra. (Se vi piace il genere anche la Bretagna custodisce grandi tesori megalitici).
Sono antichissimi e misteriosi e comprenderne storia, funzioni e segreti è una vera sfida anche per gli studiosi.
Se volete provare a capire cosa si cela dietro a quelle immani pietre vi raccomando di prendere l’audioguida e di prepararvi alle domande marzulliane che vi porrà: ci hanno fatto morire dal ridere!
La visita inizia dal tempio di Ħaġar Qim e prosegue con quello di Mnajdra, a mio parere il più bello, non tanto per la struttura, quanto per la sua posizione a picco sul mare dove si possono anche fare dei pic nic o delle passeggiate sul promontorio.
Pensare che siano resistiti fino ad oggi è davvero incredibile e toccare quei millenari monoliti fa un certo effetto; a togliere un po’ di poesia sono le enormi tensostrutture che proteggono le pietre dalle intemperie e noi umani dal sole cocente. A noi, invece, il sole avrebbe fatto comodo visto che improvvisamente il cielo si è oscurato e dal mare è arrivato un gran temporale ad interrompere la visita.
Informazioni pratiche
I due templi si trovano a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, si accede dallo stesso Visitor Centre e il biglietto di ingresso vale per entrambi.
Ghar lapsi pranzo
Le nuvole lasciano momentaneamente posto al sole e, vista l’ora, ne approfittiamo per mangiare a Ghar Lapsi, un microscopico porticciolo a ridosso di una caletta che crea due piscine naturali molto frequentate dai sub.
Non c’è nulla a parte le rimesse per barche ricavate nella roccia e due bar/ristoranti: qui si viene solo per godersi il panorama ed è per questo che scegliamo il locale più semplice ma a un passo dal mare!
Siġġiewi
Sulla strada per St.Julian sostiamo a Siġġiewi, un villaggio poco turistico ma davvero carino. Non c’è niente di particolare da vedere ma vale un giretto intorno alla chiesa parrocchiale che domina sulla piazza principale.
Giorno 3: la capitale di Malta
Valletta
Valletta, generalmente, rientra tra le prime cose da vedere a Malta; noi invece abbiamo aspettato diversi giorni e, dopo tutta questa attesa, vi lascio immaginare la nostra curiosità!
Beh, Valletta è proprio bella, non c’è che dire; è la più piccola capitale d’Europa ma quanto a fascino non la batte nessuno.
Dedicatele almeno una giornata intera. Qui si condensano numerosissime attrazioni culturali anche se, per me, la parte più bella e divertente è girare nel dedalo di ripide viuzze osservando (e fotografando) i colorati balconi chiusi che caratterizzato le facciate degli edifici maltesi.
E poi, naturalmente, c’è una delle viste più belle che abbia visto in vita mia: il Grand Harbour. Affacciatevi dalla terrazza degli Upper Barrakka Gardens e stampatevelo nella mente perché è a dir poco sorprendente!
Informazioni pratiche
Parcheggiate l’auto in uno dei grandi parcheggi posizionati a Floriana, appena fuori dalle mura, ma cercate di arrivare presto perché sono affollatissimi, non tanto dai turisti (che arrivano a frotte con i pullman) ma dai maltesi che lasciano la propria auto per andare a lavorare.
Giorno 4: Mdina e Rabat, le città antiche
Mdina
Insieme a Valletta, Mdina è una delle cose da vedere assolutamente in un viaggio a Malta. Ci siamo innamorati del suo profilo già in lontananza e una volta arrivati al gate di ingresso è facile capire perché sia così famosa.
Ricorda la Cittadella gozitana: un insieme omogeneo di edifici color miele che affacciano su vicoli stretti e silenziosi, cinti da alte mura difensive.
È una città-museo e anche qui sembra di stare in un set cinematografico.
Ci dirigiamo di corsa a Palazzo Falson (consigliatissimo) dove arriviamo poco prima dell’apertura: avere il palazzo tutto per noi è un sogno!
Dopo la visita gironzoliamo per Mdina: ci sono molti cartelli che chiedono di rispettare la quiete del luogo parlando a voce bassa ma qui bisbigliare viene naturale!
Pranziamo in un bar carino in Pjazza Mesquita, (un altro luogo cult per i fan di GOT) ma purtroppo ci sediamo all’interno perché fuori fa troppo freddo.
Rabat e le catacombe
Rabat è la sorella maggiore di Mdina, più grande, più vissuta e verace, ma sicuramente meno scenografica.
Di Rabat sorprende la fitta rete di cunicoli antichissimi che si cela sotto la città: le catacombe romane.
Ce ne sono diverse da visitare ma le più note e grandi sono quelle di San Paolo di cui è molto interessante anche la sezione museale realizzata nel Visitor Centre.
Molti dicono che non reggano il confronto con quelle di Roma o Napoli (che non ho visto) ma io le ho trovate magnifiche e affascinanti.
È una visita non adatta ai claustrofobici (è pieno di bottoni antipanico!) e agli alti: Marco doveva camminare piegato a 90° e dopo poco ha mollato il colpo!
Dingli Cliff
Dopo il soffocante clima delle catacombe passiamo all’aria (fin troppo) frizzante delle Dingli Cliff, le più alte scogliere di Malta.
Qui occorre fare una precisazione. Cercando “Dingli Cliff” il fido Google vi condurrà ad un punto molto scenografico (secondo le foto delle recensioni) che spaccia come raggiungibile in auto ma non fidatevi: la strada c’è, ma è un sentiero sterrato!
Ne percorriamo un bel pezzo a 1km all’ora ma poi ci arrendiamo (e ringrazio il cielo di non aver incontrato altre auto perché saremmo ancora lì a cercare di tornare indietro in retromarcia!
Potete seguire questa fantastica stradina immersa nella campagna a piedi ma preparatevi a fare un bel po’ di strada.
In auto dovrete accontentarvi di seguire la Triq Panoramika che comunque regala suggestivi paesaggi nonostante le scogliere non siano a picco sul mare ma abbiano dei terrazzamenti coltivati alla base.
Se poi, come noi, troverete un temporalone e verrete travolti da un gruppo di pecore impazzite sarà un vero spasso!
A poca distanza da qui potrete visitare anche i Buskett Gardens che circondano il Verdala Palace (la residenza estiva del presidente maltese, non visitabile) e Clapham Junction cart ruts, dei solchi scavati nel terreno calcareo risalenti all’età del bronzo.
Speravamo in un volo di drone ma la pioggia ci costringe a tornare in hotel.
Se avete voglia di fare una bella passeggiata in questa zona ho scoperto che The Cliff, il ristorante ubicato proprio sulla Triq Panoramika, organizza dei free tour alla scoperta delle scogliere e delle aree circostanti. Non abbiamo esperienza diretta ma mi sembra una bella opportunità.
Giorno 5: le “3 città” di Malta
Vittoriosa, Senglea e Cospiqua
Dopo aver visto il loro magnifico profilo dai Barrakka Gardens non potevano non visitare anche le 3 città, i cui nomi sono già un programma!
Alle 9 in punto varchiamo le porte di Birgu (la versione maltese di Vittoriosa), ancora addormentata, e, anche in questo caso, riusciamo a gustarci la visita del Palazzo degli Inquisitori in totale solitudine. Spettacolo!
La città è molto carina e vale la pena girarla in lungo e in largo.
Immancabile una passeggiata al porto dove rimaniamo incantati dalle barche e gli yacht ormeggiati al sole. Da velista della domenica vela mi perdo a sognare di veleggiare su queste meraviglie…
Ritorniamo sulla terraferma e a piedi raggiungiamo l’altro versante del porto che corrisponde alla vicina Sanglea.
Nel complesso ci è sembrata meno bella di Vittoriosa ma il viale che conduce ai Gardjola Gardens è stupendo e regala una sfilza di balconi colorati tutti da fotografare (cari “Instagram Husband” preparatevi ad una lunga e dolorosa via crucis). Una volta giunti ai giardini ci godiamo nuovamente il magico panorama sul Grand Harbour e Valletta (non so dirvi qualche lato sia più bello).
Rinunciamo al giro a Cospiqua causa congelamento; meglio evitare di concludere la vacanza a tachipirina.
A breve distanza da qui si trovano anche i templi di Tarxien e l’Ipogeo Ħal-Saflieni una delle attrazioni più celebri di Malta.
Tenete però presente che l’Ipogeo va prenotato settimane prima e che costa 35€ a persona (io avevo trovato i biglietti esauriti già 15 giorni prima; in ogni caso trovo sia un prezzo assurdo!).
Mosta
Per ripararci dal vento gelido ci rifugiamo nella famosa Rotonda di Mosta, una chiesa la cui cupola pare essere la quarta al mondo per grandezza (circa 39 m di diametro per 66m di altezza).
È davvero sorprendente ed è molto piacevole anche l’effetto optical delle decorazioni.
Non sono solo le dimensioni della cupola a rendere eccezionale questa chiesa; c’è di più.
Nel 1942 si rifugiarono al suo interno ben 300 persone per scampare ai bombardamenti ma una bomba riuscì a trapassare la cupola e a cadere all’interno della chiesa senza però esplodere. Questo evento “miracoloso” viene ricordato nel piccolo museo adiacente alla chiesa in cui si trova una copia della grande bomba.
Proprio fuori dalla chiesa c’è anche un tunnel-trincea risalente al periodo della guerra che vi consiglio di visitare.
Naxxar
Se amate immaginarvi come principesse o nobildonne nella vostra reggia non perdetevi la visita di Palazzo Parisio.
Costa la bellezza di 15€ a persona ma è davvero superlativo. Il giardino poi non parliamone.
Fu costruito nel 1733 da un Gran Maestro per essere acquistato pochi anni dopo dal nobile siciliano Parisio che ne fece la sua residenza estiva (quella principale era il Palazzo Parisio che si trova a Valletta, oggi sede del Ministero degli Esteri). Furono però i ricchissimi marchesi Scicluna, ancora oggi proprietari del palazzo, a renderlo spettacolare e sontuoso come lo vediamo oggi.
C’è anche una piccola boutique di abbigliamento e accessori meravigliosi e un elegante bar-ristorante che avevamo adocchiato per la cena di Capodanno: purtroppo chiude molto presto ma è perfetto per una cena romantica.
Di fronte al palazzo si trova il Peace Band Club, (il club della banda sono tipici qui a Malta): l’edificio è bellissimo, soprattutto addobbato per il Natale, e l’atmosfera immagino sia molto particolare e locale: io sarei entrata ma Marco ha storto il naso alla vista di due personaggi ubriachi persi all’ingresso.
Che ci devo fare … è protettivo!
Giorno 6: le altre “3 Città” di Malta
Le 3 città: Attard, Balzan e Lija
Dedichiamo l’ultimo giorno alla visita di altre “tre città”: Attard, Balzan e Lija.
Si tratta di tre borghi limitrofi e incastonati tra Mdina, Mosta e Naxxar, diventati i quartieri chic di Malta.
Non ci sono particolari attrazioni da visitare, ci sono però sontuose dimore d’epoca, alcuni delle quali in stile Liberty, ambasciate, hotel di lusso e persino la residenza del Presidente maltese.
Il mio consiglio è di farci un giro in macchina perché a piedi fareste chilometri e chilometri senza vedere nulla di così particolare o interessante.
Molto piacevole la visita ai San Anton Gardens, i giardini del palazzo presidenziale, dove trascorrere una mattinata di relax e perdersi nel labirinto.
Sliema
Sliema è stata l’ultima tappa del nostro itinerario e anche la più sacrificabile.
È una città residenziale e molto turistica in cui si trovano ancora i tradizionali edifici maltesi nascosti però dalle brutte e moderne costruzioni che si affacciano sul lungomare.
La strada che costeggia il mare brulica di negozi e ristoranti ma anche di macchine, clacson e parcheggi impossibili; decisamente non il mio genere!
Uniche note positive sono la vista su Valletta e il centro commerciale (in caso foste in astinenza da shopping!).
Il nostro itinerario a Malta si conclude qui; torniamo in hotel per preparare le valigie pronti a partire al mattino.
Elena
Inserito il 11:16h, 14 MarzoMa che bell’itinerario! Sai che anche io, come hai scritto tu nella newsletter, ho l’idea di Malta come di un luogo da mare e divertimento (non dico al livello di Ibiza, ma quasi…) e invece mi devo proprio ricredere! Grazie per le tue dritte!
Federica
Inserito il 16:43h, 14 MarzoCiao Elena! Innanzitutto grazie per esserti iscritta alla newsletter
Credo che sia un’idea abbastanza diffusa, e a ragione visto che di divertimento e giovani ce ne sono davvero tanti, però andandoci in un periodo di bassa stagione ti assicuro che riuscirà a sorprenderti. A me è successo così e quando una destinazione supera le tue aspettative ti entra nel cuore!
Silvia
Inserito il 21:48h, 15 MarzoSai che abbiamo optato per Malta come meta di un viaggio tantissime volte…e alla fine per uno o per l’altro abbiamo sempre rinunciato.. speriamo di andarci prima o poi…mi hai fatto sognare con questo itinerario
Federica
Inserito il 21:31h, 17 MarzoGrazie Silvia! Anche io ho pensato tante volte di andare a Malta senza mai concludere poi il caso mi ci ha portato e ne sono stata davvero felice. Sono sicura che se ti capiterà di organizzare non te ne pentirai!