Borghi d’Italia: piccoli gioielli da scoprire

Borghi d'Italia

Borghi d’Italia: piccoli gioielli da scoprire

I borghi d’Italia sono un patrimonio inestimabile del nostro Paese, piccole gemme nascoste, molti dei quali sconosciuti anche a noi Italiani. Vi va di scoprirne qualcuno?


L’Italia è un vero e proprio scrigno in cui sono custoditi gioielli di inestimabile valore.
Accanto ai grandi nomi come Roma, Firenze, Venezia, Milano (lo so, non sono obbiettiva ma è la mia città), celebri in tutto il mondo e meta di orde di visitatori, ci sono altre piccole perle a volte sconosciute anche a noi italiani.

Sono i borghi d’Italia, piccoli paesini con una storia antichissima, talvolta intrisa di leggenda, situati all’ombra delle grandi città. Qui si possono scovare scorci meravigliosi, luoghi di arte e cultura, prodotti locali da leccarsi i baffi e persone magnifiche da cui imparare le tradizioni locali.
Il valore di questi piccoli borghi d’Italia è stato riscoperto negli ultimi anni e sono state realizzate numerose iniziative al fine di promuoverne la conoscenza.
Mi riferisco a progetti come le Bandiere Arancioni del Touring Club e Borghi Viaggio Italiano promosso dal MIBACT o ad associazioni come I Borghi più belli d’Italia e Borghi Autentici d’Italia, solo per citarne alcuni.

Ho pensato dunque di dare anche io un piccolo contributo e grazie all’aiuto dei miei #amicidiblog suggerirvene alcuni davvero splendidi.
Che ne dite? Vale la pena farci un salto in uno dei prossimi weekend autunnali, non credete?

 

Il borgo di Barga in Toscana

Elena Del Becaro
Giorni Rubati

Quando Federica mi ha proposto il tema “borghi d’Italia” non ho avuto dubbi su quale posticino speciale raccontarvi.
In effetti il nostro Paese è benedetto dalla presenza di villaggi arroccati sulle montagne e in collina o cittadine gioiello sul mare, ma di questa destinazione se ne sente parlare pochissimo e, dal mio punto di vista, è davvero un peccato.
Forse perché Barga, questo il nome del paesello toscano a cui mi riferisco, rimane schiacciato sotto il fascino di grandi città che gli sono vicine come Lucca e Firenze.
Ma se vi trovate a percorrere le strade solitarie della Garfagnana, nella valle del Serchio,  un salto a Barga ve lo consiglio col cuore in mano.

Già l’ingresso in paese dichiara l’importanza che ebbe in passato: il borgo è circondato infatti da robuste mura, in mezzo alle quali ancora oggi si apre la sontuosa porta che dà il benvenuto al visitatore. All’interno, le stradine acciottolate sono come una spirale che gradatamente si avvolgono sulla collina per condurre inevitabilmente su: nel punto più alto.
Qui troverete la stupefacente cattedrale romanica di San Cristoforo, abbacinante nel suo candore, che osserva fiera la catena montuosa che le sta di fronte. La chiesa è infatti abbracciata da un’inaspettato belvedere da cui con un solo colpo d’occhio si contano alcune delle cime più importanti delle Alpi Apuane.

borghi d'Italia
Pensate che da questo punto in inverno è possibile osservare un curioso fenomeno ottico noto come “il sole che tramonta due volte”. Questo perché la luce a un certo punto si incunea in un arco roccioso dando l’impressione di essere un altro astro tramontante.
Questo fenomeno che richiama ogni anno curiosi, amanti dell’astronomia e addirittura appassionati di culti antichi ed esoterici è per me di un fascino tale da giustificare di per sé la visita.

Tuttavia è anche vero che Barga ha altri motivi di interesse: per esempio il legame che ebbe con il poeta Giovanni Pascoli.  Lo scrittore amava così tanto questo “cantuccio” da voler esser seppellito proprio qui, nella cappella vicina alla sua casa, oggi adibita a museo.

Infine non potrei concludere questa breve introduzione al borgo lucchese senza citare l’ottima gastronomia locale a base di prodotti del bosco come funghi e castagne.

 

Locorotondo e Cisternino in Puglia

Ludovica Giovaninni
Ludovagare

Tra gli innumerevoli, piccolissimi, arroccati, sperduti borghi d’Italia, ce ne sono due che fanno da vedetta ad una valle d’ulivi nella Puglia centrale.
Tra i più belli che abbia mai visto, sono Locorotondo e Cisternino, punte bianche calcaree del triangolo della Valle d’Itria.

Bianchi, pieni di vicoli, terrazze fiorite e scalinate strette e ripide che raggiungono porticine colorate e finestre con i panni stesi al sole, questi due borghi mi danno l’idea di essere stati ideati per perdersi. Perdersi nella quiete delle desolate vie di un micro paese placido per natura, perdersi nel riverbero della luce sulle pareti di gesso candido. E infine creati per obbligare gli occhi ad alzarsi a guardare il cielo, per ringraziare chi ha deciso che la Puglia sarebbe stata baciata da un blu tanto intenso.

Dici Locorotondo, dici cummerse, piccole case quadrate dai tetti a punta. E dici anche strette vie lastricate di marmo, dici “lungomare” anche se ti stai affacciando su una terrazza che guarda la Valle d’Itria invece che la spiaggia. Dici infine gara del balcone più fiorito. C’è qualcosa che vi possa stampare in faccia un sorriso più estasiato del pensiero di un paese animato da una lotta all’ultimo fiore?

Borghi d'italia Quando dici Cisternino l’aria si riempie di odore di cena. Questo paese infatti è conosciuto per le sue bracerie. Ristorantini con i tavoli coperti da tovaglie a quadretti che nascono come estensione delle macellerie. Qui si entra, si sceglie la carne al bancone, e si aspetta che arrivi in tavola dopo essere stata cotta al fornello, specialità pugliese a cui non si può proprio rinunciare. Erbivori a parte.

 

Vieni via di qui - logo Il borgo di Serra San Bruno in Calabria

Roberta Calabretta
Vieni via di qui

Serra San Bruno, la cittadina più grande delle Serre calabre, è il mio borgo del cuore. Quando si pensa alla Calabria di solito si pensa al mare, ma questa regione custodisce borghi e paesi davvero molto belli anche nell’entroterra.
Serra, così è comunemente chiamata, è un paese immerso nel verde, fresco d’estate ma senza neve d’inverno. E’ molto conosciuto per i percorsi di fede, infatti qui c’è l’unica Certosa vissuta ancora da monaci di clausura, che rendono questo luogo ancora più misterioso.
La Certosa non è visitabile, proprio per rispettare la regola di clausura dei suoi ospiti, ma c’è un bellissimo museo in cui viene descritta la vita di San Bruno, il santo che ha fondato il monastero, e dei suoi monaci certosini.

Certosa di Serra San Bruno Ma Serra non è solo la Certosa. Serra è un borgo con un centro storico fatto di stradine acciottolate in cui gli odori delle cucine si mischiano all’odore di verde, un corso principale che la sera si riempie di compaesani e non solo per la tradizionale passeggiata.
Ma soprattutto, se venite a visitare questo bel paese, non potete fare a meno di arrivare a Santa Maria. Giusto ad un paio di km dal centro storico, immersa nella natura più assoluta, si trova il Santuario di Santa Maria, un luogo pieno di spiritualità e di pace.
Qui San Bruno veniva a pregare e a fare penitenza nel laghetto, che ancora c’è a testimonianza di questa storia.
La scalinata porta fino alla chiesa di Santa Maria e da lì è poi possibile partire per delle belle escursioni di trekking nei monti circostanti. Il più bello è il Sentiero Frassati, che partendo da qui arriva fino alle Ferriere e al laghetto di Mongiana.
Giusto poche parole per farvi venire voglia di visitare questo piccolo ma splendido borgo calabrese.

 

I borghi della Riviera ligure di ponente

La proposta di Ti chiamo Quando Torno

I borghi d’Italia sono tutti meravigliosi e sceglierne uno solo è davvero difficile.
Vi propongo allora un breve itinerario alla scoperta di tre piccolissimi borghi che si possono visitare in una sola giornata.
Nell’entroterra ligure, a pochi chilometri da Albenga, si nascondono infatti tre paesini incantevoli che ho scoperto casualmente durante un weekend al mare senza sole.

Il primo è Zuccarello, un borgo medievale che si sviluppa lungo una strada principale su cui si affacciano dei portici in parte ricostruiti. Fate un salto sul romantico ponte romanico sul torrente Neva che scorre placido all’esterno del paese e arrivate a piedi fino al castello dei Marchesi Del Carretto.

Proseguite poi per Castelvecchio di Rocca Barbena le cui case in pietra, arroccate ai piedi del castello, vi lasceranno senza fiato. Qui le strade sono molto strette e spesso dovrete chinarvi per attraversare i bassi passaggi dei vicoli.

Le case arroccate di Castelvecchio di Rocca Barbena

Le case arroccate di Castelvecchio di Rocca Barbena

L’ultima tappa è Castelbianco, un piccolo comune composto da 5 frazioni la più suggestiva delle quali è Colletta.
Vi sembrerà di essere capitati in una scenografia cinematografica. Colletta è stata infatti distrutta da un terremoto, fedelmente ricostruita negli anni ’80 e oggi convertita ad albergo diffuso. Le sue porte e finestre colorate (in copertina) sono un vero incanto!
Se vi venisse fame vi consiglio una sosta al ristorante Scola dove mangerete benissimo!

Questi borghi sono davvero bellissimi e molto suggestivi.
Vi va di raccontarmi nei commenti qual è il vostro borgo del cuore? Sono proprio curiosa!


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2 Comments
  • Sara
    Inserito il 17:20h, 08 Ottobre Rispondi

    Grazie, un sacco di spunti interessanti e di informazioni utili!

    • Federica
      Inserito il 10:00h, 09 Ottobre Rispondi

      Grazie mi fa piacere! Qualche idea per trascorrere dei weekend Made in Italy fa sempre comodo 🙂

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