Val Formazza: escursione ai laghi Kastel e Boden

Trekking al Lago Kastel - Formazza

Val Formazza: escursione ai laghi Kastel e Boden

Splendida escursione in Val Formazza alla scoperta di alcuni dei suoi laghi più belli: il Kastel e i laghi del Boden, passando per i bacini artificiali di Morasco e Toggia.


Il territorio della Val Formazza, nell’alto Verbano, è conosciuto per le sue acque termali e minerali (siamo nella patria del Crodino), per i suoi pittoreschi borghi di origine Walser e sopratutto per gli splendidi panorami montani.
Le sue maestose cime sono il paradiso di sciatori in inverno ed escursionisti in estate, mentre la spettacolare cascata del Toce si aggiudica il record di salto d’acqua più alto d’Europa.

E a proposito di acqua, la Formazza, come tutte le valli dell’Ossola, è anche ricca di bacini naturali e artificiali che creano suggestivi scenari molto affascinanti da visitare.
Nell’itinerario che vi propongo oggi, seguendo un percorso relativamente lungo, ma agevole e su sentieri sempre ben segnalati, incontrerete addirittura cinque di questi laghi, a cui si aggiungono altri piccoli specchi d’acqua che, però, dipendono molto dalle condizioni climatiche.
Che dire… Se vi piacciono i laghi alpini, questa escursione in Val Formazza vi farà molto felici!

Escursione ai laghi Kastel e Boden: dati tecnici

Difficoltà: E. Sentieri agevoli e ben tracciati
Lunghezza: 12 km
Dislivello positivo: 630m. circa
Tempo di percorrenza: 4,30 ore senza soste, ma prendendocela con calma
Attrezzatura consigliata: scarponi da trekking, borraccia e cappello perché l’intero tragitto è esposto al sole.
Punti di ristoro: diversi ristoranti a Riale e il rifugio Maria Luisa sul percorso
Copertura telefonica: presente per buona parte del percorso.

 

Escursione ai laghi Kastel e Boden: itinerario dettagliato

 

La salita da Riale al Maria Luisa

Punto di partenza di questa escursione ai laghi Kastel e Boden è il borgo Walser di Riale, ultima frazione del comune di Formazza. Sono presenti vari parcheggi a pagamento (5 euro per l’intera giornata) in cui potrete lasciare l’auto o il camper; il più comodo è quello accanto all’hotel ristorante Aalts Dorf.
Da qui sono già ben evidenti le vie (indicate come G20) che, risalendo la parete della montagna, conducono al rifugio Maria Luisa posto sulla cima.
Il dislivello è di circa 400 metri e per affrontare la salita e ci sono due opzioni.
La più agevole e semplice è la strada carrozzabile che, risalendo con ampi tornanti e dolce pendenza, si sviluppa per 4,5 km. Vi capiterà di incontrare qualche auto, ma essendo una strada privata l’accesso è consentito solo ai mezzi autorizzati.
L’alternativa più rapida – e ripida – è il sentiero che taglia la carrozzabile sviluppandosi su due soli chilometri: il tracciato è ben evidente e ben tenuto, ma in caso di pioggia diventa un po’ fangoso e quindi scivoloso.
Personalmente preferisco sempre fare la diretta, in modo da arrivare più rapidamente ma, se cambiaste idea, non preoccupatevi perché le due strade si incrociano in diversi punti e potrete anche alternarle.
In entrambi i casi, ad allietare la salita, avrete il magnifico panorama sulla verdissima conca di Riale, con il suo pittoresco abitato e la chiesetta gialla, e sul Lago di Morasco la cui diga chiude la valle.

In circa un’ora ci si ricongiunge alla carrozzabile che prosegue, ampia e quasi in piano, attraversando i meravigliosi paesaggi formazzini, selvaggi e al contempo “morbidi”, caratterizzati da un susseguirsi di rilievi e pendii ricoperti di prati verdissimi punteggiati di rabarbaro e anemoni alpini, che ricordano un soffice drappo di velluto.
Altri elementi tipici, per quanto artificiali, sono i grandi tubi delle condotte forzate che solcano le montagne convogliando l’acqua proveniente dai numerosi bacini d’acqua  che alimentano le centrali idroelettriche della zona.

 

Verso il Lago Kastel

In breve compare in lontananza lo sbarramento della diga del Toggia, nei pressi della quale si trova il rifugio Maria Luisa.
Noi, però, ci fermiamo un po’ prima e al bivio lasciamo il sentiero G20 per prendere la strada che sale verso destra seguendo le indicazioni per il lago Kastel (sentiero G22) che da qui dista solo 15 minuti.
Questo tratto è breve e si svolge in leggera salita su un’ampia sterrata.
In pochi minuti si raggiunge lo sbarramento della diga del Kastel (2230 m.), conosciuta anche come “diga di cartapesta” a causa dei suoi crolli. Il primo risale al novembre del 1923, poco prima che la sua costruzione venisse ultimata: il muraglione cedette liberando le acque del lago che si riversarono con violenza nella conca di Riale, fortunatamente senza causare vittime.
Qualche anno dopo fu ricostruita, ma ebbe subito problemi di infiltrazione fino a quando, nel 1955, cedette nuovamente.
Vennero, infine, fatti degli studi che individuarono la presenza di un terreno calcareo e di cavità carsiche nel sottosuolo (caratteristica tipica di questa area che si estende fino ai laghi del Boden) e il progetto fu abbandonato.
Oggi rimangono i due tratti laterali della diga divisi da un canale centrale di scarico, ma le acque del lago non arrivano nemmeno più a toccare la parete della diga.

Problemi ingegneristici a parte, il Lago Kastel è semplicemente meraviglioso: un vasto bacino dalla forma allungata posto ai piedi della piramide del Kastelhorn (m. 3128) e circondato da un giardino botanico alpino.
All’altezza della scenografica casa di guardia a picco sul lago inizia, infatti, un sentiero naturalistico che, grazie a delle paline illustrative, vi guiderà alla scoperta delle peculiarità naturalistiche di quest’area.

Saremmo rimasti qui a lungo a goderci lo splendido paesaggio, ma purtroppo dei minacciosi nuvoloni ci costringono a lasciare rapidamente il Kastel e a proseguire sul nostro cammino.

 

Dal lago Kastel ai laghetti del Boden

Presi dall’ansia di beccarci un acquazzone (spoiler: lo prenderemo eccome e pure con la grandine) ci dirigiamo a passo spedito verso i laghi del Boden.
Per raggiungerli si segue per circa 2,6 km. il sentiero G24 che nel tratto iniziale costeggia, ampio e spazioso, il muro della diga fino ad arrivare all’Alpe Kastel dove troviamo ad accoglierci un nutrito gruppo di caprette.
A questo punto la strada si assottiglia diventando un piacevole sentiero che in lieve salita (140 m di dislivello) attraversa la spettacolare vallata.
I prati sono disseminati di fiori e di massi di roccia bianca probabilmente di origine detritica, un torrentello gorgoglia accanto a noi e qua e là compaiono dal nulla limpidi specchi d’acqua su cui si riflettono le montagne.
Alle nostre spalle il Kastel rimane sempre ben visibile; sulla sinistra più in basso fa la sua comparsa il vasto lago Toggia e alla nostra destra svettano le cime aguzze del Marchhorn e le torri del Boden, ai cui piedi giacciono gli omonimi laghetti.
In 45 minuti di tragitto in lieve salita raggiungiamo i laghi del Boden, due piccoli bacini ubicati a pochi passi l’uno dall’altro, delimitati su un lato dalle montagne.
Ci fermiamo a consumare il nostro pranzo al sacco lungo le sponde del più piccolo, ma dopo neanche mezz’ora sentiamo cadere le prime gocce di pioggia che ci costringono a rimetterci in marcia.

 

Il rientro verso Riale e percorsi alternativi

Per il rientro è possibile scendere fino alla riva del Lago Toggia, passare dal rifugio Maria Luisa e poi riprendere la strada che riporta a Riale.
Se, invece, aveste ancora voglia di camminare potrete proseguire sul sentiero e salire fino al Passo San Giacomo per poi ridiscendere sulla sponda opposta del Lago Toggia, passare dal Maria Luisa e tornare infine a Riale. È un percorso sicuramente interessante e molto panoramico, ma attenzione perché l’escursione si allunga parecchio.

Noi, invece, scegliamo di rifare la stessa strada dell’andata perché il diluvio non ci permette di attardarci esplorando nuovi sentieri.
In pochi minuti, infatti, l’orizzonte si fa completamente bianco, le nuvole basse ci avvolgono, la pioggia diventa sempre più fitta fino a trasformarsi in grandine e gli idilliaci e assolati prati verdi dell’andata si fanno cupi e solitari.
Ci manca ancora parecchia strada, siamo completamente zuppi e un po’ infreddoliti, gli scarponi pieni d’acqua gracchiano come rane ad ogni passo, ma c’è un’atmosfera unica, così romantica e decadente che  per un attimo ci sentiamo come in quasi ci sembra di stare.

 

Dove sostare lungo il percorso

Quello descritto è un itinerario che si presta ad essere modulato su varie tappe in modo da adattarsi alla vostra voglia di camminare e faticare, senza nulla togliere alla sua bellezza.
I punti in cui consiglio di fermarsi per fare una pausa e magari mangiare un boccone sono i tre che vi elenco di seguito.

Il lago Kastel è il più vicino e forse anche il più affascinante. Oltre il muro della diga i prati digradano verso l’acqua e sono un punto perfetto per fermarsi, rilassarsi e godersi il meraviglioso panorama. Costeggiando la sponda del lago potrete raggiungere la casa dei guardiani e avventurarvi lungo il sentiero naturalistico cui accennavo sopra (40 minuti secondo le indicazioni). Da qui la strada prosegue fino al lago Nero, ma questo è un altro itinerario di cui vi parlerò a breve.

Ottima scelta anche i laghi del Boden attorno ai quali ci si può comodamente stendere sui prati e schiacciare un pisolino. Unico rischio è che, essendo piccoli, in alta stagione possono essere “popolati” da altri escursionisti anche se mai affollati. Il Kastel, invece, è così ampio che la presenza umana si disperde.

Per chi preferisse mettere le gambe sotto il tavolo e abbuffarsi di polenta il Rifugio Maria Luisa è la soluzione ideale. Da qui avrete una vista meravigliosa sul lago Toggia e sulla valle circostante e potrete anche farvi timbrare il passaporto dei rifugi dell’Ossola!


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